giovedì 16 ottobre 2014

Equitalia: (3) Anche a me è toccato ....

Casualmente avevo in programma un viaggio a Valencia, donne mia moglie si è ritrasferita da un mese, e ne avrei approfittato per cercare le vecchie dichiarazioni dei redditi. Così feci, ma dove speravo di trovarle non c'era nulla. Non contento, in un intenso fine settimana cercai  ovunque. Trovai vecchie foto ed oggetti ormai dimenticati; libretti di istruzioni di elettrodomestici ormai da anni in discarica, l'assicurazione del Lancia Dedra defunto da tempo. Tante cose che mi hanno fatto viaggiare nel tempo ed anche un pacco di Cd dove avevo copiato vecchie e.mail e foto di pc di cui a malapena ricordo l'aspetto.
Dato il risultato negativo mandai ancora un richiamo ďaiuto nel gruppo whatsapp di famiglia...: "  ... qualcuno è al lago questo finesettimana e potrebbe cercare li le mie dichiarazioni dei redditi?" ..
Dopo un po' di attesa al mio richiamo di aiuto rispose mia sorella Angelica:"sono dalla mamma. Se mi dai istruzioni nel pomeriggio le cerco".
La caccia al tesoro continuva. Le scrissi una serie di luoghi dove cercare e le descissi l'aspetto che ricordavo avesse la scatola..ma i ricordi erano confusi.
Io cercavo nei ritagli di tempo e pensavo a dove potevano essere. Facevo ipotesi logiche, congetture, ma nulla mi dava certezze. Attendevo fiducioso il responso del lago.

sabato 11 ottobre 2014

Equitalia: (2) Anche a me è toccato ....

Mentre tornavo in metro il mio umore era nero ma nello stesso tempo mi sentivo sollevato. Avevo davanti a me il mio nemico. Era grande ma lo vedevo e potevo affrontarlo. Fino ad oggi ero vissuto nell' incertezza del non sapere se avevo delle pendenze, qualcosa di irrisolto che potrebbe arrivarti addosso dal passato in qualsiasi momento.
Una multa, una tassa non pagata, una denuncia da parte di qualcuno che ti ha preso di mira, per invidia o sopruso bello e buono. Se mi capitasse non potrei difendermi. In parte mi sentivo sollevato dal non avere nulla. Chi prende di mira uno che non ha nulla? L'unica cosa che ho, e mi da sicurezza, è il mio lavoro.
Quello che so fare e che aiuta me, la mia famiglia, l' azienda ed i colleghi con cui lavoro, i clenti che aiutiamo ad essere competitivi ed in fondo anche il paese nella sua totalità.
Per un attimo, preso dallo sconforto, desiderai smettere di lavorare e lascire che venissero a prendermi sotto i ponti..ma fu solo un istante.
Mentalmente calcolavo già cosa potevo fare con un quinto in meno dello stipendio. Certamente devo lasciare la mia casa..devo chiedere a Silvano di valutarmi i mobili! Cosa me ne faccio di una cucina, mobili ed elettrodomestici senza una casa?..
Mentre pensavo a tutto ciò scrivevo l'esito della mia visita ad Equitalia nel gruppo familiare di Whatsapp. Mio fratello Luigi mi chiamò subito e mi disse che secondo lui non è  esatto quanto dettomi dall'impiegato di Equitalia. Anche a me sembrava una enormità, ma quante cose assurde siamo abituati a leggere della burocrazia italiana!
Nel metro la comunicazione non era facile così  ci salutammo. Ma,
con la pulce nell'orecchio cercai su internet ed ecco li un blog di un'avvocato che spiega come le notifiche fatte solo con affissione al comune di ultima residenza del cittadino iscritto all'AIRE non sono costituzionali.
La sentenza era della Corte Costituzionale del 2007 poi recepita da Equitalia.
Nel mio caso la notifica era de 2004, ancora con affissione.
Varrà  una legge del 2007 anche per il passato? Pensai che trattandosi di una prassi di notifica illegale quello che equitalia avrebbe dovuto fare era rinotificare le cartelle esottoriali secondo la legge spedendo agli interessati per posta raccomandata o tramite le autorità  consolari. Cavolo! In Spagna mi arrivavano sempre i certificati elettorali ed anche le pubblicità elettorali...potevano anche mandarmi altro. No?
Chiamai subito Vittorio per informalo della scoperta. Pur nella incertezza, tutta italiana, avevo comunque un barlume di speranza di bloccare almeno questa ingiunzione e poi ragionare sul resto e sui contenuti.
Dovevo comunque trovare le dichiarazioni di quegli anni. .........

venerdì 10 ottobre 2014

Equitalia: (1) Anche a me è toccato ....

Stamattina sono andato da Equitalia.
È un ufficio non troppo grande a Milano vicino a piazza dell Repubblica.
Mio cugino Vittorio mi attendeva all'ingresso e si era già  preoccupato di sapere dove dovevamo andare a chiedere informazioni.
Alla reception una impiegata molto cortese dava spigazioni ad una signora che doveva farsi stampare dei bollettini di pagamento in un'altro ufficio.
Subito dopo toccava a noi.
Vittorio con un bel sorriso appena visibile dietro la sua lunga barba incolta.
Volevo avere informazioni sul metodo di notifica della cartella esattoriali che a loro giudizio mi era stata notificata il 27.11.2004 me che io non ho mai ricevuto in Spagna.
L'impiegata, molto cordialmente mi ha dato un modulo da compilare ed un numero della coda. C'era un tavolino e mi sedetti a compilare il modulo ma, tra cercare una penna ed iniziare a scrivere è arrivato il mio turno.
Ci avvicinammo al bancone e, consegnata l'ingiuzione di pagamento spiegammo che volevamo avere informazione sulla modalità  di notifica adottata, dato che io non ho ricevuto nessuna comunicazione al riguardo e che all'epoca della supposta notifica ero residente in Spagna ed iscritto all' AIRE del comune di Milano.
Ĺ'impigato mi chiese il modulo firmato ed intanto controllando sul video disse che ceramente la notifica è stata spedita al comune che l'ha esposta 8 giorni, allo scadere dei quali, per loro, la notifica è fatta. Ĺ' uomo era sicuro di se, nonostante l'assurdità di questo procedimento di notifica mi trovavo nell'obbligo di pagare senza saper perché e per cosa. Vista la situazione pensai che forse non era l'unica notifica e provai a chiedere se ci fossero altre posizioni che mi riguardavano. L'incaricato, impassibile mi disse: " Si, ne vedo a video altre quattro, di cui 2 non ancora notificate!..Se mi consegna il modulo le do una copia...."
Cercai di manifestare il mio disappunto con un :" Ma ....." . Vittorio, accanto a me, notò dal tono di voce e dalla mia espressione che ero un po' alterato e disse, con voce bassa ma non tanto da non essere sentita dall' impiegato..: "Stai tranquillo ... adesso prendiamo le carte ne parliamo fuori".
Consegnai il modulo, presi i miei fogli, salutammo e ringraziammo senza troppo entusiasmo.
All'uscita Vittorio mi parlava ma la mia mente era solo rivolta a quei fogli che avevo in mano. Cosa potevano contenere? A quanto ammontava il mio debito? A cosa si rifervano gli importi indicati?
Io hocercato sempre di pagare tutto e nei tempi corretti.
Dove saranno le mie dichiarazioni dei redditi ? Dopo 15anni e 7 traslochi ne ho perso le tracce....
Cercammo un bar e finalmente seduto cominiai a scartanellare i fogli.
Con sollivo vidi che l'ingiunzione fattami era la più grossa. Le altre erano certamente errori di detrazioni non applicabili ma si rifervano al 1994, due al 2000, ed una al 2001 quando ero già fiscalmente residente in Spagna.
In totale gli importi contestati non raggiungevano i 3000 euro ma con penali, interessi ecc. diventavano 8000euro di cui in teoria 5.600 da pagare subito o rateizzare fino a 6anni.
Sono sicuro di avere pagato sempre ma devo trovare le carte. Dove cavolo saranno? Potrei averle lasciate a mio padre per gestire le denunce de redditi quando io ero in Spagna? O le portai con me ed ira sono sul fondo di qualche scatolone? Dove?...in Spagna? O a Bussero ..o forse dalla mamma al lago?
Mi lasciai con Vittorio pensando che avrei dovuto pagare e poi fare ricorso per richiedere il rimborso se fossi stato in grado di trovare la documentazione.

giovedì 9 ottobre 2014

Equitalia: Anche a me è toccato riceverne notizie

Ieri, 9.10.2014 mi è arrivata una ingiunzione di pagamento di 5200 euro per un accertamento del 2003 relativa alla dichiarazione dei redditi del 1999.
Dicono di avermi notificato la cartella il 27 novembre 2004. Giusto a 2 mesi dalla eventuale  prescrizione mi arriva l' ingiunzione di pagamento.
Oggi contesterò il fatto di non avere mai ricevuto la notifica del 2004. Ero in Spaga da anni correttamente registrato all' AIRE del comune di Milano e rintracciabile su internet insieme all'inventore della salsa delle fettuccine Alfredo.
Poi, se non funziona, dopo 5 traslochi cercherò  di ricordare dov'è l'F24 del pagamento IRPEF del 2000 ed i tabulati della banca. Non buttate nulla! ..mi raccomando.
In Italia si vive effettivamente nella costante incertezza del...chissa se è tutto ok o ho commesso qualche errore, qualche infrazione stradale, qualche irregolarità o se, pestando i piedi a qualcuno potente, questo ti prende di mira e ti devi difendere in tribunale...
Si vive un po' come all' epoca dei promessi sposi e di Don Rodrigo.

lunedì 6 ottobre 2014

Quoziente familiare: una regola semplice per aiutare il paese.

Credo fortemente che si debbano aiutare le famiglie con figli o comunque persone a carico. Il meccanismo deve essere semplice capace di produrre effetti virtuosi e benefici per la società. La famiglia è  stata, è e dovrà sempre di più  essere lo strumento di coesione sociale, di sostegno dei più  deboli.
Intendo la famiglia nella sua accezione più  ampia di gruppo di persone che, legate da vincoli affettivi, si aiutano e sostengono mutuamente.
Credo che il sostegno vero, non solo a parole, alla famiglia sia la via maestra capace di generare effetti positivi su molti aspetti del sociale: dalla coesione generazionale, alla crescita equilibrata.
Invito a fare un passo indietro, a quando varie generazioni e gruppi familiari convivevano sotto lo stesso tetto aiutandosi e sostenendosi reciprocamente, per farne tre avanti.
Ovviamente nulla sarà  mai uguale al passato e non deve esserlo ma si può cercare di favorire e spronare chi vuole aiutarsi e sostenersi.
Non mi picciono le imposizioni per legge di regole comportamentali , ma regole semplici capaci di produrre effetti virtuosi lasciando a tutti la possibilità  di scegliere come vogliono sia la loro vita.
Non servono leggi o leggine e nemmeno norme attuative o regole astruse.
Basta solo una regola: il quoziente familiare.

Questo meccanismo di tassazione familire fa pagare a ciascuno il suo, con equità. 

Si sommano tutti i redditi familiari e si dividono per i membri de nucleo familiare; in tal modo lo scaglione si abbassa per tutti incentivando, a parità di reddito, la formazione di nuclei familiari più grandi.

Non mi piacciono le detrazioni per figli o familiari a carico, hanno il suono di elemosine che lo stato nella sua magnanima bontà concede al povero padre di famiglia.
Credo che i nostri figli siano cittadini di pari diritto di qualsiasi altro.
Ogni padre di famiglia lavoratore sa che il suo reddito è principalmente destinato ai figli, eppure le detrazioni IRPEF sono calcolate come se ogni figlio o familiare godesse al massimo di 2800 euro di reddito. 

Se il figlio o la moglie guadagnano 3000 euro non si ha diritto alla detrazione. Assurdo!

Ma il reddito di cui godono è tassato come se guadagnassero tutti il reddito massimo pur godendo solo di una parte di questo reddito.

Il welfare parte da aliqute Irpef calcolate su reddito familiare complessivo diviso per i membri del nucleo familiare. 

Forse le aliquote dovrebbero essere rimodulate ma ognuno pagherebbe per quanto reddito effettivamente usufruiscse.

Gli 80 euro di Renzi sono stati benventi ma pervassurdo una famiglia di 2 persone con 2 redditi da 24.000 euro ha avuto 160 euro di detrazione ed una famiglia di tre membri con un reddito da 30.000 euro non ha preso nulla.

Con il quoziente familiare non sarebbero necessari gli 80 euro, basta che ognuno paghi per il reddito di cui usufruisce

Per la prima famiglia non cambia nulla ma per la seconda ognuno pagherebbe su un reffito de 10.000 euro che è di quanto realmente usufruisce. Scendendo di scaglione pagherebbe molto meno.

E se la coppia senza figli vuole farne uno o due o accogliere la madre malata  ed avesse bisogno una casa più  grande, potrebbe permetterselo. Chi se ne beneficia? Loro?
No! La collettività!

Togliamo pure assegni, detrazioni, regalie...in tal modo semplificheremmo la nostra vita e la burocrazia. 


Ho letto che chi è contrario al quoziente familiare lo è perchè sarebbe fonte di frodi ed inganni e poi qualche ricco ne traerebbe  beneficio o per altri motivi che mi sembrano pretestuosi.

Non sono per le imposizioni ma mi picerebbe che si desse alle famiglie la possibilità  di usare questo metodo di tassazione che favorisce ĺ'aggregazione di persone che vogliono convivere ed aiutarsi reciprocamente.

Personalmente credo che se anche qualche ricco se ne avvantaggia è meglio per lui e che poche regole semplici sono più  facili da controllare delle 270000 regole pasticciate.

Di queste ultime si avvantaggiano solo i ricchi con stuli di avvocati e commercialisti.

Con il quoziente familiare il beneficio sarebbe per milioni di persone che decidono di usarlo.
Vedrete che anche i nuclei familiari si allargherebbero a beneficio della collettività.


Chi è single o le coppie senza figli o parenti da sostenere pagherebbero forse un po'  di piú ma anche loro avranno il loro beneficio.
Se non  hai figli pensa che mia figlia, o la figlia del tuo vicino o dell'immigrato, sarà  la tua infermiera o badante di domani e chiediti se non sia meglio per te aiutarla a studiare ed essere una persona equilibrata, seria e cordiale. 


I miei figli non sono solo miei sono una risorsa per tutto il paese.